Dalla “Elasticità Tattica” alla “Tattica Totale” attraverso i giochi di posizione.
Premessa
Premetto che questa è una mia umilissima opinione del calcio dal punto di vista tattico.
Nel calcio ci sono variegate idee e sistemi di gioco, tutte giuste e tutte errate allo stesso tempo perchè come sappiamo bene tutti noi appassionati di questo gioco sarà sempre il campo a dare il verdetto.
Il bello di questo affascinante sport, sono le innovazioni, soprattutto a livello tattico che in ogni momento, tempo ed epoca sono sempre pronte a prendere il sopravvento, a comparire, lasciare il segno oppure no, tutto ciò, come detto sopra è sempre o quasi legato ai risultati, alle vittorie, ai trofei.
A conferma di quanto appena detto, le squadre del passato che hanno evidenziato innovazioni e novità importanti, a volte rivoluzionarie a livello tattico si ricordano e si prendono spesso come esempio tutt’ora.
Premetto anche banalmente che l’efficacia di qualsiasi modulo, sistema di gioco fase situazionale (tattica collettiva) e fase analitica (tattica individuale) siano subordinate al grado tecnico e dall’intelligenza tecnico/tattica dei singoli giocatori che condizionano la qualità delle giocate.
Quanto segue è una mia interpretazione dei giochi di posizione, dell’elasticità tattica individuale/collettiva e di come le due cose dipendano e si leghino l’una all’altra.
I giochi di posizione
Si verificano quando la propria squadra è in possesso palla.
L’obiettivo è di creare superiorità numerica e trovare un giocatore in “zona luce” possibilmente alle spalle dell’avversario
Elasticità tattica individuale e collettiva
Capacità di un singolo giocatore di sapersi muovere in campo sia in fase difensiva che offensiva, adattandosi al gioco e alla posizione in cui si trova in un determinato istante dell’azione.
Io parlerò di questa caratteristica/capacità (elasticità tattica) in fase di possesso palla poiché legata ai giochi di posizione
Dal mio punto di vista il calcio è proiettato a una tipologia di gioco dove il singolo calciatore dev’essere in grado di svolgere con efficacia le due fasi del gioco offensiva e difensiva, tenendo sempre presenti le sue caratteristiche predominanti e quindi andando continuamente a migliorare i punti di forza e incrementare i lati più “deboli”.
La motivazione che mi spinge a quanto detto sopra è un vista di calcio personale, un ideologia di gioco da me prediletta cioè quella di “cercare di imporre sempre il proprio gioco”.
A monte del mio pensiero ci dev’essere una preparazione e avere dei giocatori in grado di poter far si che questa idea avvenga, con certe caratteristiche e qualità non facili da individuare e cosa altrettanto importante il 99,9% degli allenatori deve adattarsi alle caratteristiche dei giocatori che la società mette a disposizione, ma a questo si potrebbe rimediare con un cambiamento radicale della cultura del calcio nei settori giovanili, ma non sto a dilungarmi se no andrei fuori tema.
Avere giocatori con una velocità di pensiero elevata in grado di prevedere la giocata del compagno in fase offensiva e la giocata dell’avversario in fase difensiva per poter recuperare velocemente palla e avere il dominio territoriale, cosi facendo il gioco sarebbe sempre o quasi in “nostro” possesso.
Una volta in possesso palla si arriva ai giochi di posizione ovvero smarcamenti veloci attraverso spostamenti rapidi per permettere soluzioni di gioco possibilmente in VERTICALE, ma non solo di alcuni giocatori con determinati ruoli, ma di tutti e 10 i giocatori di movimento con il portiere che interpreti il ruolo in modo moderno, cioè abile tecnicamente e “tatticamente intelligente”, sempre pronto a dare opzioni di passaggio in fase di costruzione di gioco.
L’obiettivo deve essere sempre quello di dare opzioni di passaggio in zona di rifinitura (quella zona tra la linea di centrocampo e la linea difensiva avversaria).
Ecco che a questo punto subentra il concetto del giocatore tatticamente universale che in principio ha un suo ruolo ben definito (punto di forza) ma durante la gara riesce ad adattarsi a tutti i ruoli in cui l’azione “lo chiama” a ricoprire.
Per fare questo serve un allenamento della totalità delle componenti tattiche difensive e offensive individuali e collettive che non si può richiedere ad un giocatore formato, ma lo si può insegnare ad un giovane calciatore nella trafila delle giovanili (cambiamento concezione calcistica).
Esempio: un interno di centrocampo a 3 può trovarsi a fare il terzino o il difensore centrale in una difesa a 2 piuttosto che un interno difensivo in una difesa a 3, un esterno di un centrocampo a 4 o esterno alto in un attacco a 3.
Conclusioni:
Un giocatore deve essere in grado di adattarsi a qualsiasi ruolo sia in fase difensiva che in fase offensiva, sapersi adattare nel reparto/catena in cui si trova in entrambe le fasi di gioco della partita tutto ciò facilitato da un gioco prevalentemente in possesso palla perchè la mia idea è quelle che con la palla tra i piedi tutto riesce meglio.

Profilo Autore
Nome: Dennis Cognome: Tenani
Descrizione: Diplomato presso ITI con titolo di perito informatico.
Laureando in Scienze Motorie Calcio (laurea in novembre 2020).
Conseguito licenza UEFA B nel 2014 con successivi aggiornamenti.
Attestato di formazione CONI-FIGC per “ISTRUTTORI DI SCUOLA CALCIO”. Certifica di VIDEO ANALISTA TATTICO-MATCH ANALYST-SICS nel 2020.
Ho 32 anni, sono nato il 05/04/1988.
Fin in tenera età ho evidenziato passione/ossessione per il calcio.
Ho giocato fino ai 16 anni, ma sentivo già la “vocazione” per ricoprire non una carica da giocatore, ma da allenatore/collaboratore tecnico.
Ai 18 anni ho cominciato subito ad allenare partendo dalla scuola calcio del Rovigo Calcio fino al termine del settore giovanile per poi fermarmi di allenare per formarmi adeguatamente con il percorso di studi universitari che sto portando a termine, parallelamente ho portato avanti una mia azienda alimentare che mi ha permesso di vivere e di coltivare il mio sogno.
Conclusioni: spero di avere un opportunità di dimostrare il mio valore in ambito professionistico nel mondo che amo e non vedo l’ora di mettermi in gioco.
Ringrazio l’associazione UNICALCIO per questa bellissima iniziativa che da risalto alla nostra figura.